Con il termine roditori sinantropici si intendono tutte quelle specie di roditori che vivono a stretto contatto con l’uomo; come i ratti, i topi e le arvicole.
Con l’arrivo dei mesi più freddi si assiste a un aumento della presenza di questi animali all’interno degli edifici, che oltre a fornire riparo dai predatori, li proteggono anche dalle intemperie e rappresentano al contempo, luoghi ove poter trovare cibo.
Andiamo ora a vedere brevemente quali sono le abitudini di questi roditori con qualche cenno sulla loro etologia.
I roditori in generale presentano alcune caratteristiche fondamentali:
- Tigmotattismo: la tendenza a muoversi a ridosso delle pareti per avere sempre un lato “protetto”.
- Neofobia: la paura del nuovo, che li rende molto sospettosi nei confronti dei “nuovi” oggetti all’interno dell’ambiente (ad esempio trappole ed erogatori).
- Memoria Cinestesica: Ricordano i percorsi sicuri già utilizzati.
Queste caratteristiche ci permettono di conoscere quali sono i percorsi di movimento preferenziali di questi animali, anche se la cattura può comunque risultare complicata.
Sia topi che ratti costruiscono nidi dove rifugiarsi e allevare i propri piccoli; solitamente prediligono punti riparati e se possibile in prossimità di una fonte di cibo. Esternamente i nidi vengono costruiti all’interno di buchi nel terreno, ma alcune specie possono nidificare anche sugli alberi, mentre all’interno degli edifici vengono costruiti con materiale morbido (pezzi di carta, tessuto, erba…) e come struttura ricordano i nidi degli uccelli. Questi materiali vengono reperiti rosicchiando e distruggendo gli oggetti presenti nei dintorni, che in alcuni casi vengono usati anche per limare gli incisivi, che hanno la caratteristica di essere a crescita continua.
È dunque fondamentale prevenire l’ingresso di questi animali soprattutto all’interno delle industrie alimentari adottando sistemi antiintrusione e assicurandosi che non siano presenti spazi da cui possano entrare, per evitare la contaminazione del prodotto e danni strutturali e igienici dovuti alla costruzione dei nidi oltre che alla presenza stessa.
Dott. Marco Barbieri